Nelle relazioni di viaggio più antiche in riferimento alla Via Francigena, della quale fa parte, Aulla veniva indicata dall’Arcivescovo di Canterbury col nome di Aguilla, ma l’origine del nome è controversa: secondo alcuni potrebbe derivare dal latino lacus o lacuna, con il significato di “lago”, altre teorie più credibili fanno riferimento al termine al termine antico “aula” (palazzo o corte) oppure al termine dialettale ligure “ula” col significato di selva. Il nucleo originario di Aulla sorse prima della fondazione dell’abbazia benedettina di S. Caprasio, fondata nell’anno 884 dal marchese Adalberto di Toscana , uno dei centri monastici più importanti della Lunigiana medioevale, probabilmente la famosa e potente abbazia di Lunigiana alla quale fa riferimento una novella del Boccaccio. Gran parte delle vicende storiche di Aulla in età medievale, furono caratterizzate da queste lotte tra gli abati ed i vescovi-conti, anche a causa dell’annoso contrasto per il dominio della Lunigiana tra i Malaspina e le forze lunensi più in generale; Aulla parteggerà a lungo per i primi. Per sedare queste rivalità, Onorio III, nel 1217, intervenne sottoponendo l’abbazia di Aulla all’episcopato lunense, già saldamente affermato ad Albiano e Caprigliola. La seconda metà del trecento e altrettanto il secolo successivo, saranno caratterizzati da una grande instabilità politica. I marchesi Malaspina ed il vescovato perderanno potere, e Aulla verrà disputata tra Firenze, Genova e Milano, desiderose di assicurarsi dei capisaldi sull’importante Via Francigena. Da lì in avanti, la cittadina conoscerà il dominio della famiglia genovese dei Campofregoso, mentre Albiano e Caprigliola, nel 1404, passeranno sotto la Repubblica di Firenze. Il feudo di Olivola si alleerà invece con i Visconti di Milano. Aulla, al tempo, era affermata quale borgo animato da iniziative commerciali , popolato da artigiani notevoli, da agricoltori e trasportatori. Tra il 1522 e il 1525, Giovanni dalle Bande Nere dei Medici tenterà di imporre il suo dominio in Lunigiana, con l’idea di creare un suo Stato personale a nord della Toscana. Probabilmente ideò e progettò la Fortezza della Brunella non potendo averla realizzata in così breve tempo: l’opposizione dei Malaspina, di Genova e Milano, spingerà Giovanni a rivendere il feudo col sollievo delle popolazioni dei feudi vicini che avevano patito distruzioni e rappresaglie. Nel 1543, Aulla verrà acquistata dal banchiere Adamo Centurione, legato ad Andrea Doria, e alla ricca famiglia genovese si deve la costruzione della fortezza, la dotazione di artiglierie, ma anche il rifacimento in forme barocche dell’abbazia ed il dono delle reliquie di san Severo martire; poi Aulla tornerà ai Malaspina di Podenzana nel 1706, quindi agli Estensi che, con Francesco IV costruiranno il palazzo detto Centurione, fino all’unificazione d’Italia. La città di Aulla, arrivando ai tempi moderni, è stata messa a dura prova dal secondo conflitto mondiale e per questo motivo ha ricevuto la Medaglia d’oro al Valor Civile e il titolo di Città. Sempre a causa della guerra e dei bombardamenti, molto dell’antico borgo di Aulla è andato perduto; restano un brano delle mura di vicolo della dovana, due torri a sud ed importanti parti dell’originaria Abbazia di San Caprasio ( l’abside, la sala capitolare, il ritrovato fonte battesimale medievale con i resti di due chiese dei secoli VIII e IX , la monumentale tomba di san Caprasio, i resti di una imponente torre medievale ) e il cosiddetto “ Palazzo Centurione” che nella forma attuale è il risultato della fusione tra palazzo Malaspina e palazzo Centurione, voluta dal duca di Modena Francesco IV. L’odierno comune di Aulla è il risultato dell’unificazione, avvenuta il secolo scorso, di tre entità ben distinte: Aulla con la sua abbazia, Olivola e Pallerone feudo dei Malaspina, Albiano e Caprigliola.
LUOGHI D’INTERESSE AD AULLA E NEI DINTORNI
Aulla è legata anima e corpo, per così dire, alla sua Fortezza della Brunella. L’imponente costruzione militare cinquecentesca, dalla struttura quadrangolare, venne eretta intorno alla prima metà del secolo XVI e domina la vallata, in posizione strategica, su uno sperone di roccia a cui si deve anche il materiale per la sua costruzione. Un ponte, un tempo levatoio, scavalca il fossato, posto a difenderla in aggiunta alla ripida scarpata e ad un rivellino a difesa del fianco nord. Dal giardino pensile della fortezza si ha una visuale a tutto tondo sulla media Val di Magra, mentre ai suoi piedi, alla confluenza dei fiumi si estende il centro storico di Aulla. Ai primi del novecento la fortezza è stata ristrutturata dalla famiglia inglese Waterfield, divenendo una lussuosa residenza, e solo negli anni settanta fu acquisita dallo stato e poi assegnata al Comune, diventando sede del Museo di Storia Naturale della Lunigiana, ospitato nelle sale abitative interne. Nel museo è possibile esaminare la collezione composta da reperti faunistici della Lunigiana, molti sono gli esemplari imbalsamati di mammiferi, uccelli, rettili e anfibi. Il Castello a Bibola è ormai in parte cadente: nel corso del 1800 al suo interno fu allestito il cimitero, ma Bibola, per la sua straordinaria posizione geografica che abbraccia l’alta val di Magra e le vallate verso Fivizzano, probabilmente fu sede di un insediamento prima romano e poi bizantino. Nel corso del 1400 fu un borgo ricco e popolato, con artigiani e notai, sempre ambito dal vescovo di Luni e non si esclude che abbia ereditato popolazione e beni del vicino borgo murato di Burcione, già misteriosamente diruto a metà del 1400, sede della potente famiglia dei Da Burcione , proprietaria anche del castello della Brina, sul versante sarzanese. Da Bibola si raggiunge Vecchietto, con le case serrate attorno a passaggi voltati dove di notte e in caso di maltempo sostavano le carovane dei mercanti, ultimo paese prima di affrontare la salita della via francigena fino alla sommità del colle dalla quale lo sguardo arriva al mare. Quercia è un borgo noto per le attività di valorizzazione delle tradizioni gastronomiche, soprattutto della mitica focaccetta aullese, ma anche per il palazzetto che fu di prete Cosimo Malaspina e per la chiesa che ospita importanti opere di artisti contemporanei. Olivola fu uno tra i più importanti e grandi feudi malaspiniani, collocato in una strategica posizione emergente su quello che fu un ampio bacino lacustre, conosciuto nella paleontologia europea come bacino di Olivola, studiato da eminenti scienziati inglesi. I resti fossili di mastodonti, tigri, leoni sono conservati nei musei inglesi e italiani.
L’ abbazia di San Caprasio è uno dei più antichi e documentati edifici religiosi di tutto il percorso della Via Francigena. Fu voluta da Adalberto I, marchese di Toscana, nei pressi di un borgo con castello, ospitale e case da lui fondato e posto alla confluenza tra Magra e Aulella. Aulla è il più antico borgo di fondazione dell’Italia settentrionale di cui è rimasta documentazione in un atto dell’anno 884. Gli abati furono spesso appartenenti alla famiglia Malaspina, spesso in lotta con i Vescovi di Luni. Nei primi decenni dell’anno mille , il fabbricato originario dell’abbazia fu ampliato e fu costruita, tra il 1000 e il 1050, una nuova monumentale tomba per ospitare un rarissimo reliquiario in stucco contenente i resti di San Caprasio . Il complesso di San Caprasio è sede del museo omonimo, dedicato alla vita del monastero : nei suoi spazi vengono esposti alcuni reperti delle campagne archeologiche, all’esterno il ritrovato chiostro ospita un giardino con le piante della Bibbia e le piante aromatiche ed officinali.. Importanti sono le sculture medievali , in parte opera dello scultore padano Oberto Ferlendi, che nei primi decenni del 1200 ed alcuni marmi provenienti dalle chiese altomedievali. La più recente scoperta archeologica è una enigmatica torre medievale di straordinaria fattura, certamente dovuta ad una ricca committenza ed a maestranze venute da lontano. Il borgo di Caprigliola è uno tra i più suggestivi borghi medievali lunigianesi : la sua funzione difensiva risale già al XIII secolo con il cassero del vescovo di Luni Enrico da Fucecchio nel 1124 dopo la temporanea pace tra i Malaspina e i vescovi di Luni, Caprigliola fu sede dei vescovi, che nel loro palazzo, oggi trasformato in chiesa, passavano le estati e vi si riparavano nei momenti difficili e di pericolo per le scorribande dei saraceni lungo la costa tirrenica, che arrivarono fino alle porte di Luni. Nel 1185 Federico Barbarossa confermò ai vescovi Caprigliola i diritti sull’esazione dei pedaggi, delle gabelle sulle merci in transito e sulla pesca. Il cassero medievale e l’elegante torre cilindrica eretti dai vescovi sulla sommità del borgo e la sagoma a stella cometa delle seicentesche mura medicee fanno somigliare Caprigliola ad una nave illuminata a settembre con migliaia di luci. Pallerone ospita un suggestivo presepe meccanico, uno dei più antichi d’Italia, realizzato nel 1935 con materiali di recupero ( in origine motori di ventilatori, catene di bicicletta ) ospitato in una torre del palazzo marchionale il paese ha un nucleo quattrocentesco in semiabbandono ed un interessante quartiere di stalle costruito lontano dalle abitazioni per migliorare le condizioni igieniche del borgo. Il marchese Alderano Malaspina fece costruire un elegante palazzo collegato al primitivo castello, con un salone di rappresentanza riccamente affrescato, di recente recuperato da Alberto Malatesta; notevole è anche la chiesa, già cappella gentilizia dei Malaspina. Albiano Magra è forse di fondazione romana lungo il tracciato della strada che portava in Liguria, frequentata da mercanti e pellegrini ; assieme a Caprigliola e Stadano già dal 1404 si mise sotto la protezione di Firenze. Il borgo conserva la porta sormontata dallo stemma mediceo , una bella chiesa intitolata a san Martino, una torre adattata a campanile, un oratorio sulla sommità del borgo che fu interessato da tragici bombardamenti durante l’ultimo conflitto mondiale.